La chiesa della Madonna della Consolazione risale al XVII secolo e la sua costruzione è legata, secondo la tradizione, al ritrovamento miracoloso di un’immagine della Vergine. Nel 1599 tale Cappella era stata incorporata, dall’arcivescovo di Brindisi Giovanni de Pedrosa (1598-1604) con la bolla Ad augendam fidelium devotionem, al Capitolo della Chiesa Collegiata di Leverano perché curasse lo sviluppo del culto mariano e provvedesse all’ampliamento della struttura, resosi necessario per i pellegrinaggi che si intensificavano. L’edificio venne poi ricostruito ed ulteriormente ampliato nel 1965.

Al centro della facciata esterna vi è un mosaico raffigurante la Madre della Consolazione con il Bambino recante la croce gemmata, simbolo della Pasqua della Salvezza e, in corrispondenza di questo, al centro della facciata interna, un mosaico raffigurante, nella croce nimbata che si eleva su una grande lettera M (simbolo di Maria, Madre del Redentore). Nell’unica navata, da cui è costituita l’aula ecclesiale, entrando si può vedere a destra la tela raffigurante la Trinità con Santi del D’Orlando (1562-1622). Sulle pareti (a destra e a sinistra) sono collocate le scene scultoree della Via Crucis (opera di V. Tondo, 1970 circa). A destra, tra la tela e la Via Crucis, vi è la porta interna della Cappella del SS.mo Sacramento, mentre sulla parete sinistra, verso il centro, vi è una nicchia che nella forma ribadisce l’abside nella quale è collocata la statua ottocentesca (di scuola napoletana in cartapesta, con il capo in terracotta) raffigurante la Madre della Consolazione con il Bambino recante la croce pasquale. Sempre sul lato sinistro, quasi in cima, prima dell’ambone, è inserita una scultura di A. Gennari (1971), raffigurante una Risurrezione cosmica intorno a Cristo che sormonta il fonte battesimale. Tra la statua ottocentesca e questo pannello della risurrezione è stata collocata una pala-icona (dell’atelier del monastero di Bose) raffigurante l’abbraccio degli apostoli Pietro e Paolo. Di fronte a questa, sulla parete destra, ha trovato collocazione definitiva un’altra tela settecentesca (di scuola salentina) raffigurante la Vergine Immacolata con Santi. Sia questa che quella del D’Orlando sono state restaurate dalla signora A. Muci, con l’intervento oneroso della provincia di Lecce (negli anni 1994-1999 circa).

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